Pubblicato il Lascia un commento

Come risolvere il problema degli aghi di pino che intasano le grondaie

Danni causati dal pino domestico. Aghi che intasano le grondaie.
Come risolvere il problema degli aghi di pino che intasano le grondaie?

Una valida soluzione, per quanto riguarda le grondaie e le canalette grigliate, è offerta dallo scovolo salvagronde Italgam, il quale, una volta posizionato lungo il canale delle grondaie o le canalette rasoterra grigliate di raccolta delle acque meteoriche, crea un infallibile filtro che, pur facendo scorrere l’acqua in abbondanza, blocca tutte le tipologie di organici, compresi gli aghi di pino e le pigne. Anche se gli aghi di pino si incastrano tra le setole in polipropilene dello scovolo salvagronde, questo non riduce l’efficacia dello stesso, neutralizzando sul nascere la possibilità di ostruzione dei canali di gronda e dei loro discendenti.

 

In più lo scovolo è un perfetto dissuasore per volatili nelle grondaie.

Gli uccelli riescono a poggiarsi praticamente ovunque, ma hanno necessariamente bisogno di un appoggio saldo che non può offrirgli lo scovolo con le sue setole mobili, pertanto piccioni e colombi cambieranno presto la loro abitudine di svolazzare nelle vostre grondaie, scegliendo luoghi per loro più consoni.

Il pino domestico (Pinus pinea) è una pianta sempreverde, resinosa, con foglie aghiformi, diffusa in tutto il bacino del mediterraneo dove forma vasti boschi (pinete).

Purtroppo, per una scelta poco lungimirante in tempi passati, questa pianta veniva proposta, anzi consigliata anche nel tessuto densamente urbano dove col tempo è stata largamente utilizzata ma, dove chiaramente è risultata poi dannosa. Si perché il pino, anche se ci sembra una pianta domestica e tutti ormai siamo così abituati a concepirlo, mal si pone a fianco di strade, muri ed abitazioni, ai quali crea spesso non pochi problemi.

Le caratteristiche di questa maestosa pianta, diventano infatti del tutto negative se tradotte in ambito urbano.

 

Il pino ha radici poco profonde ma che si allargano molto distanti dal tronco, in genere creando nel sottosuolo, una X con l’apparato fogliare esterno: tanto si allargano rami e fronde sopra, tanto si sviluppano le radici al di sotto. Tali radici, essendo per l’appunto superficiali, rialzano facilmente lo strato di asfalto delle strade, dissestano muri di cinta e spesso provocano infiltrazioni nelle fondamenta delle case. Oltretutto, con radici così poco penetranti nel terreno, se la pianta non viene costantemente potata, il peso e l’ampiezza dell’apparato apicale che fa anche da enorme vela, può contribuire al suo accidentale abbattimento in caso di venti molto forti, con tutti i rischi immaginabili in ambito cittadino.

 

Un altro pericolo è quello igenico-sanitario dovuto ai bruchi delle processionarie.

In estate gli esemplari adulti prediligono queste piante per costruirvi i loro bozzoli pieni di larve.  


 

In primavera ne fuoriescono i bruchi che rappresentano una seria minaccia per la salute dell’uomo e per quella degli animali domestici, attraverso i loro peli urticanti che sono causa di forti allergie.

 

Il pino, come tutti i sempreverdi, non si limita a sfogliare solo in un determinato periodo dell’anno, l’autunno, ma getta e riproduce i suoi aghi praticamente in ogni stagione, con un rallentamento solo invernale. Poi ci sono le pigne, anche loro cadenti, e quando ancora verdi sono pure molto pesanti. Tenendo conto che un pino adulto può raggiungere un’altezza di 25 metri possiamo immaginare il pericolo!

Tali aghi, per la loro peculiare conformazione si insinuano dappertutto, andando spesso ad occludere le griglie di raccolta delle acque piovane e i canali di gronda delle nostre abitazioni. La particolarità è che essi non galleggiano, pertanto sono i primi che vanno ad infilarsi nei discendenti dei pluviali creando un tappo perfetto.   

 

Una valida soluzione, per quanto riguarda le grondaie e le canalette grigliate, è offerta dallo scovolo salvagronde Italgam, il quale, una volta posizionato lungo il canale delle grondaie o le canalette rasoterra grigliate di raccolta delle acque meteoriche, crea un infallibile filtro che, pur facendo scorrere l’acqua in abbondanza, blocca tutte le tipologie di organici, compresi gli aghi di pino e le pigne. Anche se gli aghi di pino si incastrano tra le setole in polipropilene dello scovolo salvagronde, questo non riduce l’efficacia dello stesso, neutralizzando sul nascere la possibilità di ostruzione dei canali di gronda e dei loro discendenti.

 

In più lo scovolo è un perfetto dissuasore per volatili nelle grondaie.

Gli uccelli riescono a poggiarsi praticamente ovunque, ma hanno necessariamente bisogno di un appoggio saldo che non può offrirgli lo scovolo con le sue setole mobili, pertanto piccioni e colombi cambieranno presto la loro abitudine di svolazzare nelle vostre grondaie, scegliendo luoghi per loro più consoni.

Pubblicato il Lascia un commento

Come si forma la fanghiglia nelle grondaie

La trasformazione chimico/biologica dell’organico in humus

 

Spesso notiamo abbondanti cumuli di terra pesante e umida nelle nostre gronde. Questo fango non solo limita, spesso quasi totalmente, lo scorrere delle acque piovane che inevitabilmente tracimano a cascata, ma è anche un ottimo terreno di coltura per i semi trasportati dal vento. Ecco quindi che vediamo spuntare un rigoglioso giardino pensile dal nostro tetto; che non esattamente ricorda Babilonia!

Ma come è possibile che tutta quella terra, a volte veramente molta, sia arrivata fin oltre i nove metri di altezza? Eppure la terra non vola! Nemmeno è pensabile sia semplice polvere trasportata dall’acqua o dal vento, accumulatasi nel tempo. Ci vorrebbero secoli!

La risposta la troviamo nei processi biologici.

Le grondaie sono un perfetto ricettacolo di foglie secche, aghi di pino, piccoli rametti e spesso nidi di uccello. Tutta materia organica! Tale materia col tempo subisce un processo di marcescenza che, passando varie fasi, si trasforma in un ottimo terreno di coltura: il cosiddetto humus. In una delle fasi di trasformazione oltretutto, si produce acido, esattamente lo stesso che, con il tempo, corrode la lamiera delle gronde fino a bucarle!

“Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”  tentava di spiegarci il buon Lavoisier nel ‘700, e aveva perfettamente ragione: la sostanza organica, attraverso il processo biologico, diventa terra, o meglio, pesante fango pronto ad ospitare nuovi semi e offrire nuova vita!

Grandioso e perfetto dal punto di vista naturale, magari però… meglio se fuori dalle nostre gronde.

Quindi come possiamo evitare tutto questo? Semplice, lo scovolo salvagronde Italgam adagiato all’interno delle gronde, evitando di far passare foglie, aghi, nidi ecc. impedisce di fatto l’avvio del suddetto processo e quindi la formazione del fango.

Con lo scovolo solo l’acqua riesce a passare libera e le foglie restano fuori.